Aspettando l’alba

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Tutti i fotografi, naturalisti e non, devono prima o poi rassegnarsi al fatto che le foto migliori si fanno con la luce dell’alba e del tramonto, è un dato di fatto. Quindi prima o poi un apprendista fotografo naturalista dovrà fare quelle cose che più lo spaventano: camminare al buio nei boschi e, ben peggio, svegliarsi prima che il sole sorga. Certo esiste anche la possibilità di andare la sera prima e dormire in tenda, ma anche in questo caso se si va da soli non è che sia meno preoccupante, almeno se non si è già abituati a farlo.

Fatto sta che questa volta decido che è giunto il momento di compiere questo passo, perché vedo foto meravigliose di gente che è all’opera ben prima che il sole sorga e voglio anche io provare quest’esperienza. Non si può andare alla cieca, di notte non è facile né vedere i segni dei sentieri né individuare i potenziali pericoli, quindi è indispensabile conoscere il posto o fare un sopralluogo il giorno prima con occhio attento a cosa può rendere difficile il cammino al buio. La scelta cade sul Monte Autore, la vetta più alta della provincia di Roma (1855 metri) che, dopo mezz’ora di salita al buio nel bosco (ed un’alzataccia alle 2.30 del mattino), mi regala questa immagine, una foto composta da 42 scatti che mi permettono di avere il maggior angolo di visuale e la maggiore gamma dinamica, per cercar di non perdere neanche una briciola dei colori dell’alba.

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